In questi giorni si sta disputando la prima edizione del Tour of Ukraine, corsa a tappe ucraina di tre tappe. Per i corridori che vi stanno partecipando è un vero e proprio incubo, le strade sono in pessime condizioni, le segnalazioni delle distanze sono errate, ci sono macchine in panne lungo il percorso e negli ultimi cinque chilometri delle tappe non vi è alcun volontario. Inoltre anche l’accoglienza fa acqua da tutte le parti, dato che gli atleti sono stati costretti ad alloggiare in hotel decadenti dove talvolta non hanno trovato l’acqua calda in camera e non hanno neanche potuto mangiare, ovviamente il wi-fi è assente ma in questi casi è il minore dei problemi a meno che qualcuno debba aggiornare il suo ADAMS.
Nel pomeriggio di ieri si è disputata una breve semitappa di 85 chilometri nei dintorni di Bucha. Nel finale è esploso il caos più totale. La segnaletica errata e l’assenza dei volontari ha fatto si che il gruppo non sapeva più dove andare. L’organizzazione ha deciso allora di far disputare 5 chilometri ai corridori per poter assegnare solo i premi di tappa, senza distacchi, e molte squadre hanno deciso di non partecipare perchè non c’erano le condizioni di sicurezza necessarie. Alla fine la surreale competizione si è disputata, con il successo di Shiraei Papok (Minsk CC).
Bisogna chiedersi con quali criteri l’Unione Ciclistica Internzazionale permette a corse senza un minimo di organizzazione e sicurezza di ottenere lo status di corse internazionali.
By peterfaso