Intervista a Jacopo Mosca


Il piemontese Jacopo Mosca, classe 1993, si appresta ad incominciare la seconda stagione da professionista con la maglia della Wilier-Triestina. Jacopo è un gregario molto generoso che quando può cerca di mettersi in mostra con qualche bella fuga, nel 2017 ha vinto il Tour of Hainan.

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Caro Jacopo….

1.Quali sono i tuoi obiettivi per il 2018?

1. Visto il tipo di corridore che sono, il mio principale obiettivo di questo 2018 è fare ciò che la squadra mi chiede e saper cogliere le occasioni che mi si presenteranno.

2.Sai già a quali corse parteciperai quest’anno?

2. Per il momento sono in partenza per il Sharjah Tour, in seguito sarà definito il calendario più preciso per l’inizio della stagione.

3.Sei soddisfatto della tua stagione passata? Hai qualche rimpianto?

3. Sono molto soddisfatto del 2017 in quanto al primo anno da professionista penso di essere riuscito a mettermi in mostra in alcune gare importanti quali Bretagne Classic, Coppa Agostoni e Giro dell’Emilia su tutte. La vittoria al Tour of Hainan (vittoria di tappa e primo nella classifica generale) è stata la ciliegina sulla torta. Il rimpianto più grande è la caduta nella prima tappa a De Panne dove si sono rotto il capitello radiale e sono stato out per due mesi.

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4.Come ti sei preparato durante l’inverno?

4.Dopo una vacanza di diciassette giorni a Capoverde con Federica, la mia fidanzata, ho ripreso ad allenarmi. Sono seguito dal Centro Mapei con Matteo Azzolini ed Andrea Morelli. Inoltre con la squadra abbiamo svolto due ritiri, uno a dicembre ed uno a gennaio in cui abbiamo fatto una bella base di lavoro per la stagione.

5.Dove abiti?

5.Abito ad Osasco, vicino a Pinerolo, ma a casa mi vedono molto poco. Visto il clima, d’inverno mi sposto in riviera ligure, a Sestri Levante, dove trovo un clima decisamente migliore per pedalare in questi mesi freddi. Ma le mie montagne mi aspettano per la primavera.

6.Quali sono le tue caratteristiche tecniche?

6.Sono un “lavoratore” e un attaccante. Lavoro volentieri per la squadra e cerco di mettermi in mostra con fughe da lontano.

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7.Qual è stato il momento più bello e quale il più brutto della tua carriera fino ad ora?

7.Il più brutto la caduta in Belgio a De Panne, anche se non è stata una brutta caduta rompersi un osso non è mai bello. La più bella, la vittoria del Tour of Hainan oltre che la vittoria, direi tutta quella settimana, eravamo un bel gruppo ed è stata una bella emozione.

8.Che cosa ti sta insegando il ciclismo?

8.Il ciclismo insegna a non mollare mai e a non abbattersi di fronte alle difficoltà.

9.Quale è stata la tua prima gara da professionista? Che cosa ricordi?

9.La prima gara in mezzo ai professionisti è stato il GP Costa degli Etruschi nel 2015, all’ultimo anno da under 23, con la maglia della Nazionale e sono andato in fuga. Nel 2016 ho fatto lo stage con la Trek-Segafredo partecipando al Tour of Utah ed altre gare (tra cui il Tour of Britain). La prima gara da professionista a tutti gli effetti è stato il Dubai Tour del 2017.

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10.A quale corsa ti piacerebbe partecipare in futuro?

10.Spero di riuscire ad essere alla partenza del Giro d’Italia.

11.C’è un corridore “idolo” a cui ti ispiri?

11.Ho sempre ammirato Ivan Basso.

12.Qual è il posto più bello che hai “visitato” durante una trasferta ciclistica?

12.Durante le gare c’è poco tempo per goderci i posti in cui stiamo.

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13.Qual è il tuo hobby preferito?

13.Mi piace molto cucinare. Purtroppo è meglio che cucini poco perché se no poi mi viene da mangiar tutto (non perché sia particolarmente bravo, ma semplicemente perché ho sempre fame).

14.Sei bravo ad aggiustare la tua bicicletta?

14. Mi piace capire come funziona la bici, ma non mi fido troppo di me stesso, quindi la faccio sistemare dai meccanici. Quando sono a casa per qualsiasi cosa vado da Luca Colomba, che oltre ad essere il meccanico di cui ho piena fiducia, è un amico.

15.Hai qualche rito scaramantico prima di una gara?

15.Non sono scaramantico.

16.Qual è il tuo libro e il tuo brano musicale preferito?

16.Non sono un grande amante della lettura, anche se lo scorso anno ho letto molto durante le trasferte, mi ha colpito il libro di André Agassi. Per quanto riguarda la musica dipende tanto dai periodi, ma tendenzialmente ascolto un po’ di tutto.

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17.Descriviti con tre aggettivi.

17.Generoso, testardo (molto testardo) e disponibile.

“…aggiungo ancora una cosa su di me: senza caffè non so stare! La mia giornata inizia rigorosamente dopo il caffè”.

Un grazie a Jacopo Mosca per la disponibilità.

Intervista a cura di Pietro Fasola

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