Intervista ad Andrea Vendrame


Il 23enne trevigiano Andrea Vendrame ha incominciato la sua seconda stagione da professionista, con la Androni-Sidermec Bottecchia, domenica scorsa al Trofeo Laigueglia. Andrea spera di prendere parte al Giro d’Italia 2018 e sogna di partecipare in futuro alle classiche delle Ardenne, particolarmente adatte alle sue caratteristiche. Al primo anno da professionista ha ottenuto una vittoria di tappa al Tour de Bretagne.

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Caro Andrea

1.Quali sono i tuoi obiettivi per il 2018?

1. L’obiettivo principale per il 2018 è poter partecipare al Giro d’Italia. Un secondo obiettivo è migliorare quanto fatto nel 2017 da neoprofessionista.

 

 

2. Sai già a quali corse parteciperai quest’anno?

2. Ho debuttato domenica scorsa al Trofeo Laigueglia, poi si definiranno le competizioni per i prossimi mesi. Essendo una squadra Professional dobbiamo aspettare sempre l’invito per partecipare a diverse corse.

 

 

3.Sei soddisfatto della tua stagione 2017? Hai qualche rimpianto?

3.Della stagione 2017 sono molto soddisfatto, non me l’aspettavo. Sinceramente dopo quello che ho passato dall’incidente in allenamento nel 2016 ci avrei “messo firma” per un’annata cosi. Rimpianti? Non aver partecipato a qualche classica del nord.

 

 

4.Come ti sei preparato durante l’inverno?

4.Dopo le ferie, ho iniziato la stagione preparandomi con delle sedute in palestra, poi si alternava dei giorni bici e altri in palestra più bici e successivamente solo allenamenti in bici.

Si inizia con carichi di ore e intensità minori, per poi aumentare piano piano.

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5.Dove abiti?

5.Abito in un piccolo paese del trevigiano, Santa Lucia di Piave.

 

 

6.Quali sono le tue caratteristiche tecniche?

6. Mi definisco un corridore da classiche di un giorno, le mie caratteristiche prediligono corse con salite non troppo lunghe, strappi duri. Poi non sono proprio fermo neppure in uno sprint ristretto, però c’è sempre da migliorare.

 

 

7.Qual è stato il momento più bello e quale il più brutto della tua carriera fino ad ora?

7.Vorrei elencare due momenti più belli della mia carriera: la vittoria al Giro del Belvedere nel 2015 quando ero ancora dilettante con la Zalf, ed il momento della firma del primo contratto da professionista. Un sogno fin da piccolo.

Invece il più brutto è stato il momento dell’incidente nel 2016, dove ho rischiato di chiudere anzitempo la mia carriera.

 

 

8.Che cosa ti sta insegando il ciclismo?

8.Il ciclismo mi ha insegnato moltissimo: innanzitutto a sapermi gestire meglio nella vita quotidiana, comprendere diverse situazioni prima di altri ed infine permette di maturare molto prima di altri sport.

 

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9.Qua è stata la tua prima gara da professionista? Che cosa ricordi?

9.La mia prima gara da professionista è stata il GP Costa degli Etruschi, ricordo poco o nulla ad eccezione della fatica e della pioggia durante la corsa. Tra i professionisti rispetto ai dilettanti cambiano i ritmi e la gestione di corsa.

 

 

10. Che cos’è il ciclismo per te?

10. Il ciclismo per me è il mio lavoro. Certo, mi diverto anche e non lo faccio sicuramente controvoglia.

 

 

11. A quale corsa ti piacerebbe partecipare in futuro?

11. In futuro vorrei partecipare alle grandi classiche tipo Amstel, Liegi e Freccia, visto che sono adatte alle mie caratteristiche. Però l’emozione di correre sulle strade del Tour de France non sarebbe male. Anzi, un obiettivo.

 

 

12.C’è un corridore “idolo” a cui ti ispiri?

12. Una volta preferivo Oscar Freire, ora il mio idolo è Philippe Gilbert, anche perché abbiamo alcune caratteristiche simili.

 

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13.Qual è il posto più bello che hai “visitato” durante una trasferta ciclistica?

13.Il posto più bello che ho visitato durante una trasferta è stato in Bretagna, ha delle coste meravigliose.

 

 

14.Qual è il tuo hobby preferito?

14.Non ho un hobby, preferisco fare ogni giorno qualcosa di diverso. Non mi piace la monotonia.

 

 

15.Sei bravo ad aggiustare la tua bicicletta?

15. Si può cambiare domanda? Io mi innervosisco molto quando la bici non è perfetta, ma da solo non riesco a sistemarla.

 

 

16.Hai qualche rito scaramantico prima di una gara?

16. Il mio rito scaramantico prima della corsa è controllare la bici che sia perfetta, e perché no, scambio due paroline.

 

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17.Qual è il tuo libro e il tuo brano musicale preferito?

17.Non leggo molti libri, piuttosto leggo diverse notizie nei vari quotidiani locali.

Non ho un brano in particolare a cui tengo, mi piace ascoltare musica tranquilla sempre.

 

 

18. Descriviti con tre aggettivi.

18.Testardo, orgoglioso e meticoloso.

 

 

Un grazie ad Andrea Vendrame per la disponibilità.

 

Intervista a cura di Pietro Fasola

 

 

 

 

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