Intervista a Emanuele Onesti


Il 22enne abruzzese Emanuele Onesti, portacolori della d’Amico Untensilnord, sogna di passare professionista e partecipare al Giro delle Fiandre. Terminato il Liceo, affascinato dalla fisioterapia e osteopatia, si è iscritto alla facoltà di Scienze Motorie dell’Università D’Annunzio di Chieti.

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Caro Emanuele….

1 – Prima di conoscerti più a fondo, ti chiedo un commento sulla tua prestazione nell’ultima gara, la Oberösterreichrundfahrt (corsa a tappe austriaca).

 1- È stata una trasferta abbastanza soddisfacente, inizialmente credevo fosse una corsa troppo dura per le mie caratteristiche (l’Austria di certo non è famosa per le sue strade pianeggianti 😂), però le corse  che abbiamo fatto in Francia a inizio mese mi hanno permesso di arrivare con un buon ritmo nelle gambe e di ben figurare nonostante le varie salite, nell’ultima tappa sono riuscito ad ottenere un buon 3º posto.

 

2 – Dove abiti?

 2-  Vivo a Montesilvano, una città sulla costa adriatica in provincia di Pescara.

 

3 – Dove ti alleni? C’è un percorso/salita particolare che utilizzi per testare la tua condizione ?

 3-  Solitamente tendo ad andare verso l’interno, cioè verso le montagne, dove i percorsi variano un po’ e il traffico è sicuramente meno di quello che trovo in città.

 

4 – Generalmente ti alleni da solo o in compagnia?

 4- Mi alleno spesso insieme a Giuseppe Fonzi della Wilier-Selle Italia, Andrea Ruscetta della MS Tina-Focus e con altri ragazzi. Se invece ho da fare dei lavori specifici che non combaciano con gli allenamenti degli altri preferisco andare da solo per svolgere meglio il mio allenamento e non intralciare il loro.

 

5 – Come ti sei preparato durante l’inverno per questa stagione?

 5 – Ho lavorato molto sugli allenamenti di core stability in palestra e da metà novembre ho ricominciato con i lavori specifici in bici.

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6 – Quali sono le tue caratteristiche tecniche?

 6- Mi reputo un passista/veloce. Ho un buono sprint ma non credo di essere in velocista puro, amo di più i percorsi misti dove si crea selezione e riesco a tenere duro su salite non impossibili  (come alla fine è accaduto in Austria per intenderci).

 

7 – Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione in corso?

 7- Al momento l’obiettivo è cercare di mantenere la forma per raccogliere il massimo possibile, per il resto vorrei provare a mettermi in mostra o giocare le mie carte in gare un po’ più importanti.

 

8 – Sai già a quali corse parteciperai prossimamente?

 8- Sabato 30 sarò impegnato con il Campionato Italiano, mentre nei primi di luglio sarò al Sibiu Tour, una corsa a tappe in Romania.

 

9 – A quale corsa ti piacerebbe partecipare in futuro?

 9- Molto probabilmente il Giro delle Fiandre. Ho avuto la fortuna di poterlo correre l’anno scorso con la nazionale e ne sono rimasto affascinato, penso che tra i professionisti sia un’esperienza amplificata mille volte di più dal punto di vista emotivo e della fatica.

 

10 – Come ti sei avvicinato al ciclismo?

 10- Vivo una famiglia che ha sempre masticato ciclismo. Mio padre, entrambi i miei zii e mio nonno sono stati ciclisti a loro volta, era ovvio che finissi sulle due ruote anch’io. Però non mi hanno mai forzato, sia chiaro, è sempre stata una mia scelta. 

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11 – Oltre al ciclismo pratichi altri sport?

 11-  D’inverno amo correre, spesso sul lungomare, e ogni tanto farmi qualche nuotata in piscina.

 

12 – Qual è il tuo hobby preferito?

 12- Sono un amante delle Serie TV e ne trovo sempre di nuove da seguire, così come amo la musica, di ogni genere, con cui riempio i momenti “silenziosi” delle mie giornate.

 

13 – Che studi hai fatto? Dove hai studiato?

 13- Mi sono diplomato al Liceo Scientifico D’Ascanio di Montesilvano e attualmente sono iscritto alla facoltà di Scienze Motorie dell’Università D’Annunzio di Chieti.

 

14 – Come sei riuscito a conciliare lo sport ad alto livello e lo studio?

 14- Diciamo che gli ultimi anni del Liceo sono stati caratterizzati da un rapporto di amore/odio nei confronti della scuola, alcuni dei professori non capivano o comunque non davano importanza agli impegni  sportivi che avevo e poteva capitare che avessi momenti di difficoltà. Ho avuto altri professori che nonostante tutto mi sono venuti incontro e anche grazie a loro sono riuscito a far combaciare entrambe le due cose senza troppi problemi.

 

15 – Che cosa ti sta insegnando il ciclismo?

 15-  Il ciclismo mi sta insegnando che il lavoro duro prima o poi ripaga sempre,  i sacrifici che vengono fatti, in qualsiasi ambito, portano risultati e soprattutto ciò che conta è tener duro soprattutto quando sembra andare tutto storto!

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16 – Come/dove ti vedi tra 4-5 anni?

 16- Spero di essere nel ciclismo che conta a dire la mia, ma il mio futuro sarà solo frutto del lavoro che sto facendo ora, per questo spero di essere lì.

 

17 – Che lavoro vorresti fare se non fossi ciclista professionista ?

 17- Mi hanno sempre affascinato la fisioterapia e l’osteopatia, ho iniziato gli studi universitari anche per questo motivo. Mi piace il ruolo del massaggiatore in una squadra ciclistica o di un altro sport.

 

18 –  Quest’anno hai partecipato ad alcune gare con i professionisti, quali sono le differenze principali che hai riscontrato rispetto al mondo dei dilettanti?

 18- Sicuramente la tranquillità, tra i dilettanti è tutto molto più caotico, si è sempre a tutta e non c’è un attimo per potersi rilassare mentalmente, ovvio che poi quando si “apre il gas” nel finale la differenza di ritmo è netta tra le due categorie. Ad esempio le gare che abbiamo fatto di recente  in Francia ci permettono di reggere meglio questa differenza.

 

19 – C’è un corridore “idolo” a cui ti ispiri?

 19- Sportivamente dico Tom Boonen, perché mi rivedo nelle sue caratteristiche (con le dovute proporzioni) e amo le Classiche del Nord. Ma sono sempre stato affascinato anche da Oscar Freire e dal suo modo di correre: un corridore che ha vinto tantissimo, riusciva a nascondersi per 250 km di corsa e spuntava fuori solo negli ultimi 200 metri per bruciare tutti in volata.

 

 20 – Prima di una gara hai qualche “rito” scaramantico?

 20-  Nulla di particolare, un segno della croce e si parte!

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 21- Qual è il posto più bello che hai “visitato” durante una trasferta ciclistica?

21- Come ho scritto prima, sono rimasto affascinato dal Belgio, lì in ogni strada, in ogni casa, in ogni paese si respira ciclismo, è un ambiente fantastico!

 

22 – Sei bravo ad aggiustare la tua bicicletta?

 22-  In squadra abbiamo meccanici che controllano continuamente le nostre bici ma quando  c’è da aggiustare qualcosa a casa so cavarmela tranquillamente.

 

23 – Qual è il tuo libro e il tuo brano musicale preferito?

 23- Il mio libro preferito è “L’alchimista” di Paulo Coelho,  per quanto riguarda la canzone non saprei dirti perché ne ho tante, magari Run Boy Run di Woodkid che è quella che mi dà più carica di tutte!

24 – Descriviti con 3 aggettivi. 

24- Sono testardo, timido e allo stesso tempo estroverso quando sono in compagnia!

 

Grazie a Emanuele Onesti per la disponibilità.

Intervista a cura di Pietro Fasola.

 

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