Storie Mondiali III – Dalla periferia al professionismo, un sogno diventato realtà


Nicholas Dlamini, dalla periferia di Città del Capo (Sudafrica) al ciclismo mondiale. Nic è un esempio per tutti quei bambini che, come lui, sono cresciuti in quartieri-ghetto delle grandi metropoli, lui gli insegna che con tanti sacrifici, determinazione e dedizione si possono realizzare i propri sogni.
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Nicholas è cresciuto a Capricorn Park (vicino a Città del Capo in Sudafrica), la tipica comunità periferica delle grandi città, alle prese con i soliti problemi socio-economici: droga e criminalità, bassi livelli di istruzione e abuso di alcolici. In questo ambiente difficile, all’età di 12 anni, Nic iniziò a dedicarsi al ciclismo, soprattutto grazie al supporto di Vuyisa Mgolombane, un’amica di famiglia, che lo iscrisse in un club locale. Con il tempo, allenamento dopo allenamento, Nicholas capì che il ciclismo faceva per lui, oltre ad essere la sua più grande passione, sarebbe potuto diventare anche il suo lavoro. Ad accorgersi del suo talento fu la leggenda sudafricana dell’ultra-trail Ryan Sandes, Nicholas però decise di non provare con il trail runner ma optò per la bici da strada, con la speranza di partecipare in futuro alla corsa dei suoi sogni: il Tour de France. Ma Ryan non lasciò solo Nicholas, con l’aiuto di sua moglie Vanessa, incominciarono a supportarlo sia nel ciclismo che nella vita, permettendoli di finire la scuola. A 17 anni, Nic partecipò ad un evento ciclistico di cinque giornate per un totale di 600 km, dove ottenne ottimi risultati che gli aprirono le porte al ciclismo europeo. Ben presto si accorse che non era così semplice fare il ciclista, ci voleva molta dedizione e determinazione.

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Tornato in Sudafrica, si appoggiò al World Cycling Center Africa di Potchefstroom (dove crebbero, ciclisticamente parlando, anche Merhawi Kudus e Daniel Teklehaimanot ) dove riuscì ad allenarsi quotidianamente, seguendo anche dei programmi specifici. La determinazione di Nicholas non passò inosservata a Doug Ryder, presidente della Dimension Data, che decise di ingaggiarlo nel suo team per gratificare gli sforzi da lui fatti per raggiungere certi livelli. Nel 2017, è stato il primo corridore africano a vincere la classifica degli scalatori nel Giro d’Italia Under23. L’anno successivo, 2018, ha incominciato a correre con la prima squadra della Dimension Data (dove aver speso due stagioni nella formazione Continental) e ha mostrato fin da subito di avere un filing particolare con le fughe, grazie alle quali ha conquistato la maglia di miglior scalatore sia al Tour Down Under che al Tour of Britain.

Quest’anno, sempre con la formazione sudafricana, ha preso parte al suo primo grande giro: la Vuelta a Espana. Domenica, invece, tornerà a disputare il Mondiale, dopo l’esordio dello scorso anno sul percorso di Innsbruck.

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Quest’anno, sempre con la formazione sudafricana, ha preso parte al suo primo grande giro: la Vuelta a Espana. Domenica, invece, tornerà a disputare il Mondiale, dopo l’esordio dello scorso anno sul percorso di Innsbruck.

Nicholas è un simbolo per i bambini di Capricorn Park che si trovano ad affrontare quotidianamente mille difficoltà. Lui, che ci è passato, li invita a dedicarsi ad uno sport per evitare i brutti giri e a ad inseguire i loro sogni, ma soprattutto li sprona ad impegnarsi e a concludere la scuola, prima di ogni altra cosa.

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Seguiranno altre puntate….

by peterfaso

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